Suspence. Uno stile cinematografico, fatto di brevi ma significative inquadrature. Capacità di intrecciare molte storie al contempo. Tanta umanità figlia dell'esperienza. Sono le caratteristiche di «A viso coperto» (Einaudi) di Riccardo Gazzaniga. Siamo a Genova, dopo il G8. Il Reparto mobile si trova in prima linea a fronteggiare la minaccia di un nuovo gruppo ultrà, dopo anni di tregua. Lollo, Lupo, Enrico e gli altri tifosi cercano i tafferugli con la polizia mossi da motivazioni diverse. Per qualcuno è una questione politica, per altri di onore, per altri ancora è il desiderio di sentirsi parte di un gruppo. Anche tra chi deve far rispettare la legge ci sono personaggi variegati, pieni di dubbi e mossi da motivazioni diverse. Persone normali in condizioni di stress permanente, come non le avete mai viste in un libro. Tutto precipita verso lo scontro finale. Che non mancherà di sorprendere, rimescolando le carte.
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LA STORIAStress, dubbi e frustrazioni coltivate nei veleni post-G8
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