Ecco alcune riflessioni tratte dagli Essai di Michel de Montaigne commentati nella trasmissione radiofonica di Antoine Compagnon da cui è nato il libro Un'estate con Montaigne (Adelphi).
AMICIZIA «Quando nel linguaggio corrente parliamo di amici e amicizie, in realtà alludiamo a frequentazioni e dimestichezze, allacciate o per un caso fortuito o per una qualche utilità, per mezzo delle quali le nostre anime comunicano. Nell'amicizia di cui parlo io le anime si mischiano e si confondono una nell'altra, compenetrandosi in modo così completo da cancellare e non trovare più traccia della cucitura che le ha unite. Se qualcuno si ostinasse a chiedermi perché lo amavo, sento che per spiegarlo non potrei rispondere altro che: Perché era lui, perché ero io».
A CHE PRO CAMBIARE? «Nulla nuoce a uno Stato quanto il nuovo. I cambiamenti conducono solo all'iniquità e alla tirannia. Quando un pezzo si stacca, lo si può puntellare. Ci si può industriare affinché il naturale alterarsi e corrompersi di tutte le cose non ci allontani eccessivamente dai nostri inizi e princìpi. Ma mettersi a riplasmare una così grande massa, gettare daccapo le fondamenta di un così grande edificio equivale a fare come coloro che, per ripulire, abradono; come coloro che pensano di correggere dei difetti particolari stravolgendo ogni cosa, o di guarire le malattie dandola morte».
IL LIBRO «Questi due commerci \ dipendono dal caso e dagli altri. uno presenta l'inconveniente della rarità, l'altro avvizzisce col passare degli anni: ragion per cui non sarebbero bastati a soddisfare i bisogni della mia vita. Quello con i libri, che è il terzo, è molto più sicuro e nostro. Lascia ai primi due gli altri vantaggi, ma ha dalla sua la costanza e l'agio nel goderne i servigi».
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I temi degli «Essai» Amicizia, rivoluzione, libri: le riflessioni di un «saggio»
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