In tempi di forconi, questa parola dimenticata potrebbe trovare un nuovo guizzo di vitalità. Per la Crusca uno squassaforche è un “rompicollo, scavezzacollo, scampaforca”. Per Pietro Ostinelli (1831) è “uomo di pessima vita, quasi degno di forca”, quello che in latino è detto furcifer, “arnese da forca”. E'“persona di malaffare” per il Cardinali Borrelli, “pendaglio da forca” per lo Zingarelli. Il composto di due parole entrambe così forti e realistiche trasmette il brivido della punizione violenta. Il quasi sinonimo Scampaforca o scampaforche, utilizzato anche dal Manzoni, per il Gabrielli è “persona scampata alla forca, furfante, avanzo di galera”.
In tempi di forconi, questa parola dimenticata potrebbe trovare un nuovo guizzo di vitalità
